Ho sempre sognato la Norvegia...fin da quando mi sono stati regalati i primi Trolls.
Valigia preparata all'ultimo, qualche maglia alla rinfusa, l'intimo, calze pesanti, paraorecchi di pelouches, qualche paia di jeans... è un attimo fare 14 kg di valigia in due. Partiamo senza guida, senza corone norvegesi, senza un'idea di quello che ci spetta... ma si sa, sono i viaggi migliori quelli preparati senza aspettative. Arriviamo ad Orio al
Serio grazie a quel rompicoglioni-del-navigatore-trova-velox-fantasma-ogni-200mt, cambiamo le corone e siamo un po' più tranquille. Poco importa, siamo sfatte e reduci da due sole ore di sonno. Penso già che supererò la mia maledetta paura del volo e me la ronferò. Inutile dirlo, è stata proprio così :).
Penso a quanto sia strano quando si va a fare un viaggio in una città mai visitata e ci si ritrovi catapultati in un'altra realtà e ti devi attivare subito per capire dove andare, quale mezzo prendere, dove sei. Dall'aeroporto di Sandefjord prendiamo un maledetto bus che ci costa 20 euro...fa freddino, i milanesi che ci siamo portati dall'Italia parlano di aria frizzante e noi, prima moriamo dal ridere, poi ce ne facciamo una ragione ed io crollo dal sonno e penso che fa freddo e basta.
Il centro di Oslo è favoloso. Penso spesso a Berlino e a Postdamer Platz, vedo tutti questi palazzi antichi e ultramoderni che si stagliano tra le vie del centro. Il nostro hotel è nel posto migliore della città. Siamo davanti al parlamento, al grand hotel, praticamente su Karl Johansgate, a due passi dal porto, vicino al comune. E' una gioia. Oslo fa circa 500.000 abitanti è
piccola ma c'è il mondo. La notte è locali ad ogni angolo anche se le limitazioni di età a causa delle leggi sull'alcol sono una gran pippa. Io che oramai sono vecchia non me ne curo, ma la mia compagna di viaggio spesso ci entra a filo! Credo che gli osloviti siano gente strana, forse banale a dirsi ma sono freddi.
Per poco non mi commuovo davanti all'ingresso del Munch Museet, sognavo di andarci da una vita. Per poco non bestremmio quando esco dalla porta, dopo aver appurato che mancano metà delle sue opere. Bracco una povera inserviente e mi faccio spiegare che il resto è alla galleria nazionale e ci fiondiamo in là... qui chiude tutto troppo presto di giorno. Soddisfatta mi godo silenziosamente Munch.
Mangiamo hot dog arrotolati nel bacon e affogati nelle più assurde salsine a tutte le ore, è impossibile resistere a quell'invitante profumino per le strade. Fa freddo da morire, ma le tipe qui girano anche in canotta la sera, non so se per l'abitudine o per l'alcol. Nei locali fanno proprio della bella musica, la gente è bella ma vestita di m****, le birre costano da morire. Ci sono trolls ovunque e gli osloviti quando mi parlano in inglese mi fanno venir voglia di morire perchè la loro pronuncia perfetta mi rende piccola piccola di fronte al mio inglese arrugginito.
Una notte ho avuto però modo di imprecare contro una valchiria ubriaca nella mia lingua madre, ed è stata una gioia :)
Ora in aereo dormo e non mi interessa più se più cadere da un momento all'altro, o meglio, non mi interessa più di cadere in ogni caso.
Non posso scrivere tutto ciò che sono significati questi quattro giorni, posso solo dire che mi sono trovata nuova.
Quando guadagnerò abbastanza, con qualche altro amico sognatore come me, farò il tour di tutta la Norvegia, questo è sicuro.